Richemont: luci, ombre e nuovo ad per Cartier

Richemont archivia un ottimo primo semestre, ma il terzo trimestre parte male. Nel periodo aprile-settembre, Richemont ha fatto registrare un incremento delle vendite del 15% a 5,82 miliardi di euro e un aumento dell’utile del 22% a 1,1 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2014. Le vendite in Europa crescono del 26% a 1,5 miliardi di euro; vola il Giappone (+49%), mentre l’Asia-Pacifico è l’unica area in flessione (-3%); bene le Americhe (+19%) ma fanno meglio Medio Oriente e Africa (+24%). Il presidente Johan Rupert si dice soddisfatto dei risultati raggiunti nonostante siano inferiori alle attese. A dare maggiori preoccupazioni però è il terzo trimestre che è partito con un calo di fatturato dell’1% rilevato a ottobre, che sarebbe stato del 6% senza influssi valutari, a causa della debolezza del mercato asiatico. Inoltre, il gruppo Richemont ha annunciato, dal primo gennaio 2016, la sostituzione alla direzione del marchio Cartier di Stanislas de Quercize da parte di Cyrille Vigneron, attuale presidente di Lvmh Giappone. (mv)

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