Gli annunci sono molti, ma è difficile capire quali siano le conseguenze pratiche. La classe politica si conferma, anche in un frangente di crisi, ciarliera e votata alla polemica. Di certo c’è, intanto, che il tessuto manifatturiero, in attesa della Fase 2, rimane in lockdown. Renzo Rosso non ne può più. Confessandosi a Circo Massimo, format di Radio Capital, il patron del gruppo OTB (nella foto) spiega: “Siamo in grado di ripartire, settori come l’alimentare e il meccanico lo stanno già facendo. Bisogna fissare le condizioni generali, che garantiscano in primis la sicurezza dei lavoratori”. Nei palazzi romani, però, si fa fatica a comprenderlo. “Non possiamo bloccare il sistema economico – tuona Rosso –, la crisi farà molti più danni del Coronavirus. Dobbiamo dirlo. Nella zona di Vicenza, una delle città più ricche d’Italia, 600 famiglie non sanno come fare la spesa”.
Renzo Rosso non ne può più
L’emergenza dettata dal Coronavirus, osserva il fondatore di Diesel, evidenzia (ancora una volta) come nella società italiana convivano due anime. “Da una parte ci sono gli imprenditori, che fanno, inventano e gestiscono – osserva –. Poi c’è l’ente politico, governativo, burocratico, che non ha proprio la consapevolezza di numeri, misure e fatti”. Covid-19 ha esasperato la questione. “Basta guardare i numeri, sembrano dati come al lotto: non c’è mai un numero vero – continua –. Basta vedere in questo momento come va col Governo, che annuncia 50,100, 1.000 miliardi: non si capisce mai, non si sa mai se ci sono veramente i fondi”. Le conseguenze di tanta confusione sono anche pratiche: “Noi abbiamo cominciato a dialogare con le banche per avere le linee di credito garantite – testimonia Rosso –. La risposta è: non è ancora arrivato un euro. Gli istituti di credito non sanno ancora in che modo, con che tassi, si possono avere le agevolazioni. Poi l’iter burocratico è lunghissimo, si parla di quattro, cinque o sei settimane, mentre negli altri Paesi l’erogazione non è in tempo reale, ma a distanza di giorni”.
La questione della competenza
La classe politica italiana, sostiene Rosso, ha un grave handicap: le manca competenza e quindi consapevolezza della società e dell’economia del Paese. “C’è troppa gente che deve decidere, quando servirebbero poche persone di valore – è la tesi –. Reputo Colao (manager alla guida della task force governativa per la Fase 2, ndr) un fenomeno, ma non può avere 16 consulenti politici. Si prenda qualcuno con radici nei settori. Non c’è nessuno della moda, come non c’è nessuno del commercio e nessuno del turismo: non è possibile. Siamo la prima azienda di esportazione e non siamo neanche rappresentati al Governo”. Come si può pretendere, in un frangente del genere, efficienza? “Non abbiamo gente di spessore – commenta Rosso, esasperato –. Facciamo solamente politica: parliamo tanto. L’Italia decidesse per una volta di avere gente seria. Non è possibile che chi ci governa non ha mai neanche fatto questo mestiere. Quando scelgo un manager in azienda, di solito, faccio una ricerca e seleziono il meglio che posso per l’area in cui ho bisogno. Noi al governo mettiamo delle persone che fino all’altro ieri aveva fatto, che so?, il giocoliere, mestieri che non esistono”.
Chiacchiere e lockdown
L’Italia, riepiloga il patron di OTB, è condannata a un contesto dove la parole sono molte, i fatti pochi. “In questo momento che senso ha parlare di centro, destra, sinistra? Che senso ha fare la guerra politica? La campagna elettorale? Dovremmo essere tutti insieme per risolvere il problema, che in primis è il Coronavirus, poi la sicurezza delle famiglia”. La moda a più riprese ha chiesto la possibilità di tornare alle attività prima del 4 maggio. Il Governo non è stato in grado di rispondere in maniera organica. “La Cina non ha mai chiuso, lo sappiamo perché lì abbiamo 700 addetti, negozi e uffici – conclude Rosso –. In Cina hanno dato condizioni di sicurezza e tenuto aperto. All’estero si sono preoccupati di mettere in salvo le persone, per poter poi riaprire”. In Italia? Si salvi chi può.
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