A far suonare la campanella d’allarme intorno alla situazione di Burberry è un report di Credit Suisse. La premessa è che la griffe inglese è in via d’uscita dal periodo difficile che ha segnato la fine dell’amministrazione di Christopher Bailey, fino al 2017 ceo e direttore creativo della maison. La strada tracciata dall’attuale amministratore delegato, Marco Gobbetti, non incontra però l’apprezzamento della comunità di investitori. Come spiega The Times, la presentazione all’ultima Fashion Week londinese della collezione firmata Riccardo Tisci è andata bene. Non è piaciuta, però, l’indicazione che Burberry considera necessarie almeno due o tre stagioni d’attesa per veder ripartire sul serio le vendite. Qui interviene Credit Suisse, che ha risposto retrocedendo il titolo da outperform a neutral: secondo l’istituto, non solo non si vedono all’orizzonte performance borsistiche positive, ma la griffe si trova in uno scenario che, tra Brexit a muso duro e incertezze intorno al mercato del lusso, non promette niente di buono in senso più ampio. Affari & Finanza la mette giù ancora più drammatica. Citando sempre il report di Credit Suisse, scrive che “la Cina non dà i risultati sperati e anche nella maison qualcosa non va”. Per il management di Burberry ci sarebbero già problemi di “instabilità”.
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