La parola chiave di Tod’s è “efficientamento”. Dei costi, of course. Il processo, dice Diego Della Valle (nella foto), è in corso da mesi e continuerà per tutto il 2017 e, a suo dire, dovrebbe permettere al gruppo marchigiano di recuperare il terreno perso l’anno scorso. Il bilancio 2016 ha faticosamente raggiunto quota 1 miliardo di euro per quanto riguarda i ricavi. Difficoltà più volte annunciate, quindi risapute, ora confermate: -3,2% (-3,8% a tassi costanti) il fatturato e riduzione dell’utile netto da 92,74 a 86,29 milioni. Il down di Tod’s viene attribuito in particolare al calo delle vendite riscontrato negli Stati Uniti e nella Cina continentale. Tra i marchi di proprietà, continua a migliorare le performance Roger Vivier: +6,6% per 166,3 milioni di euro di vendite. Intanto, nella nuova collezione Hogan, il modello Interactive presenta un logo rinnovato, meno impattante dal punto di vista visivo (come vogliono i Millennials…): “Termini attuali come athleisure, activewear, luxury sportswear definiscono uno stile che abbiamo inventato noi trent’anni fa. Ora vogliamo essere i primi a reinventarlo” ha detto Sergio Azzolari, direttore generale del brand dallo scorso novembre 2016 che annuncia il potenziamento di “e-commerce e supply chain per rafforzare il mercato USA. In Asia siamo partiti col piede giusto, grazie all’introduzione in parallelo di calzature e abbigliamento; negli altri mercati, Europa per ora e gli Stati Uniti in prospettiva, affineremo comunicazione e marketing. Il prodotto c’è: da sempre”. (mv)
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