“Sono profondamente soddisfatto dei risultati. Considerata la richiesta degli altri mercati, la forza del brand e la situazione macroeconomica italiana, abbiamo deciso di selezionare ulteriormente la nostra distribuzione nazionale al fine di preservare l’esclusività del marchio”. Diego Della Valle canta vittoria su scala mondiale, alla luce dei dati preliminari sulle vendite del 2012.
Tod’s è cresciuta del 7,8%, nonostante lo slittamento domestico, grazie al rafforzamento in Asia e Stati Uniti, con vendite che ammontano oggi a 963,1 milioni di euro (893,6 nel 2011). Tod’s si conferma il marchio trainante del gruppo (569,7 milioni, + 16,8%), mentre Hogan (243,4, -13,3% ) e Fay (74,5, -15,2%) soffrono anche per la loro modesta penetrazione al di fuori del mercato italiano rispetto a Tod’s e al brand calzaturiero di lusso Roger Vivier. Quest’ultimo ha addirittura raddoppiato i numeri: 74.5 milioni, a fronte dei 50.7 dell’anno precedente.
La calzatura ha sfiorato il 10% di aumento (710,4 milioni), accessori e pelletteria sono in crescita del 14,2% (165,5 milioni), declina del 15% l’abbigliamento, che ha fatturato 86,2 milioni.
La società ha dichiarato di puntare ai mercati internazionali, Asia in primis. L’Europa – depurata dei dati italiani – fa segnare il +10%, gli Stati Uniti sfiorano il +31% mentre per la Cina siamo dinanzi a “risultati eccezionali”: le esportazioni verso Beijing portano in cassa il 19% del fatturato, grazie anche ai 54 negozi diretti e i tre in franchising.
Diego Della Valle, che deve ancora nominare il successore dello stilista Derek Lang, ha risposto così alla domanda di Forbes su una possibile, futura manifattura cinese: “Non produrremo in Cina perché siamo made in Italy, siamo l’Italia e siamo italiani, lavoriamo ai massimi livelli di qualità e vogliamo produrre a casa”. (p.t.)