E Lineapelle New York che, con un esito particolarmente rassicurante, ha fotografato lo stato del mercato statunitense nel momento esatto in cui la sua positività si è specchiata nella parità valutaria tra euro e dollaro. Parte da qui la sintesi di una settimana di cronaca che ha generato i suoi picchi di interesse attorno a certi dualismi di lusso, emersi per motivi molto distanti tra loro. Aspettative deluse. Risse scampate. Abboccamenti, come quello (ipotetico fino a un certo punto) tra Kering e Tom Ford.
Lineapelle New York
La macchina si è rimessa in moto. Lineapelle New York dopo il positivo ritorno “di rodaggio” dello scorso gennaio, ha rimesso piede a Manhattan il 13 e 14 luglio. E quel che ha messo in scena è stato un evento che si dimostra sempre più necessario e sostanziale per la clientela nordamericana. Risultati: buoni contatti e, in certi casi, una concretezza che conferma la buona salute del mercato USA. Il quale, ora, dovrà essere interpretato anche alla luce della parità euro/dollaro.
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Kering e Tom Ford
Secondo Bloomberg, Tom Ford, marchio di lusso fondato dall’ex direttore creativo di Gucci, sta esplorando una potenziale vendita e ha incaricato la banca di investimento Goldman Sachs. La valutazione della società sarebbe di “diversi miliardi di dollari”. Il deal potrebbe includere l’opzione che permette a Tom Ford di restare come direttore creativo. Alla porta ci sarebbe un certo gruppo francese. E non è LVMH.
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Tod’s e Ferragni, Dior e Valentino
Dopo un anno dall’ingresso di Chiara Ferragni nel CdA di Tod’s Group, parrebbe esaurito il suo “effetto re Mida” sulla valorizzazione di Borsa del gruppo di Diego Della Valle. Intanto, a Roma, è andata in scena una minacciata rissa che si è trasformata in una mezza comica. Sul ring: Dior e Valentino.
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