Tokyo riemerge dalla palude: la spesa per il lusso torna ai livelli pre-crisi, crescita al +4% fino al 2020

Il Giappone torna a investire nel lusso: se nel 2012, cioè nel pieno della crisi economica internazionale, nel Paese del Sol Levante si sono spesi appena 10,6 miliardi di dollari in prodotti d’alta gamma, oggi il giro d’affari si attesta a 33 miliardi. Grazie a una previsione di espansione del mercato del +3/4% annuo, mentre il luxury shopping di Tokyo nel 2017 è già tornato ai livelli pre-crisi, entro il 2020 raggiungerà volumi superiori a quelli del 2007. Lo sostiene McKinsey&Company in una ricerca pubblicata per Business of Fashion. A risollevare il Giappone dalla palude della stagnazione è la ricetta economica del premier Shinzō Abe: nel trimestre luglio-settembre il PIL è cresciuto dell’1,4%. Il mercato nipponico è caratterizzato da tratti comuni ad altre piazze (come l’influenza dei turisti: i cinesi valgono una quota del 7-10% del mercato), ma ha le sue tipicità. Mentre negli States si vive il Retail Apocalypse, ad esempio, il 70% dei consumatori giapponesi dichiara che preferisce fare shopping nei department store.

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