Dal 16 febbraio Louis Vuitton alza i prezzi, ritoccando il listino in particolar modo per la pelletteria. La griffe si inserisce in un trend ben consolidato di aumenti. D’altronde in alcuni mercati la popolazione benestante aumenta. Così come la desiderabilità del lusso cresce: Chanel ha sostituito Apple come marchio di regali più popolare. Sono fattori positivi. Sono le leve utili per controbilanciare questioni come il rallentamento del tasso di crescita della Cina previsto da Bain. O l’incremento dei prezzi di materiali e forniture. L’industria del lusso ha ormai un’unica risposta per tutto: aumentare il prezzo dei prodotti, specie in Cina.
Louis Vuitton alza i prezzi
Il prossimo marchio a praticare gli aumenti sarà Louis Vuitton. Una mail interna citata da Ladymax annuncia che il marchio adeguerà i prezzi di alcuni prodotti dal 16 febbraio. L’aumento sarà di circa il 10% e riguarderà soprattutto la divisione moda e accessori. Il ritocco arriva in risposta all’incremento dei costi delle materie prime, di produzione, di logistica e all’inflazione.
L’unica risposta
Nonostante abbiano registrato performance superiori ai livelli pre-pandemia, i gruppi del lusso devono affrontare diversi problemi. Ai quali l’aumento del prezzo sembra l’unica soluzione. Per Thomas Chauvet, analista di Citibank, le griffe continueranno con la strategia di aumento dei prezzi nel 2022 per tutelare il livello delle prestazioni. Secondo il sito Ladymax, gli aumenti saranno sempre più frequenti. Perché? Il ferro va battuto quando è caldo. Quando, cioè, un certo pubblico raggiunge un tenore di vita per cui può permettersi di acquistare comunque i prodotti griffati, si possono aumentare i prezzi.
Cresce il divario
Da Morgan Stanley notano come negli ultimi mesi il divario di prezzo tra il mercato europeo e quello cinese si stia ampliando. Per Dior, Gucci e Louis Vuitton il prezzo dei prodotti in Cina è mediamente del 35-40% superiore di quello europeo. Una percentuale che può arrivare anche al 60%, se si considera il rimborso dell’IVA. Chanel è un’eccezione, con solo il 12%. Morgan Stanley, che riconduce l’ampliamento della forbice anche al rafforzamento dello yuan nei confronti dell’euro, prevede che brand come Hermès, Louis Vuitton e Dior nel 2022 aumenteranno i prezzi nel mercato europeo. (mv)
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