Nel 2012 l’indice generale della borsa di New York, il Dow Jones, ha chiuso in crescita del 5,9%, ma gli investitori delle aziende di abbigliamento e calzatura hanno incassato profitti molto superiori. Grazie a un scattante trimestre finale (+19%), il settore registra infatti cifre incoraggianti. Gli esempi più eclatanti: a Wall Street, la catena Dillard’s Inc. ha chiuso a +90,5% grazie il più radicato posizionamento high-end; +80,5%, per Michael Kors Holdings, premiato dall’offerta pubblica d’acquisto di un anno fa e dal consolidamento come marchio di lusso accessibile. Ad Hong Kong, i numeri sono tutti per Prada, +108,3, e Gap Inc., +66,2; a Piazza Affari vince Salvatore Ferragamo: +65,7.
Gli analisti giustificano i numeri grazie al decrescente tasso di disoccupazione, oggi del 7,7% negli Usa, all’assestamento del prezzo del cotone, al calo generale del magazzino, alla lieve ripresa del settore immobiliare mentre la banca centrale ha confermato che i tassi resteranno invariati. L’intero settore sta inoltre beneficiando degli investimenti nel business on-line. “Se le vendite non andassero bene il mercato non reagirebbe in questo modo – spiega Christine Chen di Ashfield Capital Partners – il consumatore si sente più a suo agio e trova da comprare, è il caso per esempio del denim colorato, che ha portato incassi a molte aziende”. (p. t.)