Più che un sogno, quello americano di Zegna e Moncler è una solida realtà. Il primo ha visto crescere organicamente le vendite in America del 10,3%. Il secondo ha fatto meglio, registrando un +14%. Soddisfatti per i risultati ottenuti nel primo trimestre 2024 i due leader, Gildo Zegna e Remo Ruffini.
Soddisfatti del primo trimestre, ma come?
Nei primi tre mesi del 2024, il gruppo Ermenegildo Zegna ha registrato ricavi per 463,2 milioni di euro in crescita dell’8,1% a cambi correnti e del 10,7% a cambi costanti. Ma se non si considera Tom Ford, non conteggiato nel primo trimestre 2023, i ricavi sono diminuiti del 5,3%, penalizzati dalla fatica del brand Thom Browne. Su base organica il marchio ha ridotto le vendite del 34,4% a causa dei ricavi inferiori alle previsioni in Cina e della razionalizzazione del business wholesale dell’azienda. I ricavi del marchio Zegna sono stati pari a 282,9 milioni di euro, in crescita del 4%, trainati da una buona performance nelle categorie chiave. In particolare: calzature e tempo libero. Soddisfatto il CEO Gildo Zegna, che ha enfatizzato la crescita nelle Americhe, ha parlato di “risultati rassicuranti per le sfide che il settore si trova ad affrontare”. Gianluca Tagliabue, CFO del gruppo, ha invece spiegato come in Cina “il cliente aspirazionale è più cauto, mentre il super lusso sta offrendo risultati superiori alle aspettative”.
Ambiente macroeconomico ancora volatile
Ed è anche in Cina (le vendite in Asia sono aumentate del 26%) che Moncler ha costruito i buoni risultati del primo trimestre 2024. Il gruppo capitanato da Remo Ruffini ha registrato un aumento delle vendite del 16% a cambi costanti. I ricavi sono stati di 818 milioni di euro, un valore superiore al consensus degli analisti (786 milioni di euro). A livello di marchi, le vendite di Moncler sono cresciute del 20% a cambi costanti. Quelle di Stone Island sono diminuite del 5%. “Pur essendo molto soddisfatto dei risultati ottenuti nel primo trimestre e molto fiducioso del forte potenziale dei nostri marchi, sono anche consapevole dell’ambiente macroeconomico ancora volatile” afferma Ruffini invocando prudenza e reattività. (mv)
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