Se nel 2021 Zegna fa il +27%, lo deve soprattutto alle categorie “Luxury Leisurewear” e “scarpe”. Le vendite del gruppo ammontano a 1,29 miliardi di euro, leggermente al di sotto degli 1,32 miliardi di euro del 2019. Bene il mercato americano, che ha premiato il marchio Thom Browne con un giro d’affari salito del 47%, a 263 milioni. Il gruppo, intanto, annuncia l’abbandono della pelliccia (che ad oggi rappresenta meno dell’1% delle vendite): le collezioni 2022 saranno le ultime a usarla.
Zegna segna il + 27%
Il gruppo ha chiuso il 2021 con ricavi per 1,292 miliardi di euro, dicevamo. Le vendite dei prodotti a marchio Zegna, che includono abbigliamento, borse, scarpe e pelletteria, oltre a beni in licenza e royalties, hanno registrato il 33%, con robusta crescita dei segmenti “Luxury Leisurewear” e “Scarpe”. Forte performance registrata negli Stati Uniti, dove i ricavi sono aumentati del 53% rispetto all’anno precedente. E negli States ha brillato anche Thom Browne.
Ma fa fuori la pelliccia
Il gruppo, fresco di IPO a Wall Street, prevede per il prossimo bilancio una crescita dei ricavi “low teens” (tra il +10 e il 14%) e il miglioramento della marginalità. Zegna, intanto, si è unito al gruppo dei marchi che non userà più la pelliccia. “La decisione si inserisce nell’ottica della nostra policy legata alla sostenibilità” ha spiegato Ermenegildo ‘Gildo’ Zegna. Il CEO ha precisato con Il Sole 24 Ore che “la pelliccia rappresenta meno dell’1% delle nostre vendite”. (mv)
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