Il gruppo Zegna si pone l’obiettivo di raggiungere 2 miliardi di fatturato “nel medio termine”. Che vuol dire? Partendo dagli 1,3 miliardi del 2021 e alla luce delle condizioni di mercato, servono 5 anni. Ma, hanno detto il presidente Gildo Zegna e il suo CFO Gianluca Tagliabue durante il Capital market day, se gli affari dovessero andare particolarmente bene, si potrebbe raggiungere la soglia già nel 2023.
Servono 5 anni
Fresco di IPO a Wall Street, il gruppo Zegna si apre anche ai riti delle comunicazioni finanziarie ai mercati. In collegamento dall’Oasi Zegna, “sterminato spazio verde sulle colline biellesi”, come lo definisce il Sole 24 Ore, Zegna e Tagliabue hanno svelato l’obiettivo dei 2 miliardi di ricavi con ebit di almeno il 15%. Le premesse, dicevamo, sono gli 1,3 miliardi (+27% su base annua) del 2021 con ebit al 10%, mentre nel primo trimestre 2022 il risultato è di 380 milioni (+25,4%). “Nel corso di quest’anno annunceremo tre collaborazioni e relative capsule – ha detto Gildo Zegna -, mentre non abbiamo, a oggi, in programma di acquisire altre aziende della filiera. Anche se siamo molto soddisfatti delle operazioni fatte fin qui e di aver rafforzato la parte tessile, di maglieria e delle calzature”.
I progetti
Cos’altro bolle in pentola? Il gruppo Zegna pianifica di arrivare entro il 2026 alla tracciabilità di oltre la metà delle sue principali materie prime, per avvicinarsi poi al 100% entro il 2030. A proposito di retail, l’obiettivo è l’aumento “della produttività per punto vendita – riporta il Corriere della Sera –, con uno sviluppo positivo nelle politiche di prezzo e di offerta, che si rifletteranno positivamente sulla redditività”. Da qui dovrebbe arrivare la compensazione finanziaria al “rafforzamento degli investimenti di marketing che, insieme alla spesa in conto capitale oggi pari a circa il 5% dei ricavi, supporteranno il rebranding di Zegna e la sua strategia di crescita complessiva”.
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