Valentino, il 2024 non regala dolcezze. Fatturato e profitti sono scesi l’anno scorso per la maison controllata dal fondo del Qatar Mayhoola for investments, che possiede anche Balmain e Pal Zileri. Il 30% di Valentino è, invece, nelle mani di Kering. L’anno scorso la griffe ha cambiato direttore creativo. Il passaggio da Pierpaolo Piccioli ad Alessandro Michele riuscirà a essere decisivo nell’invertire la tendenza?
Il 2024 non regala dolcezze
Valentino ha dichiarato che i ricavi del 2024 sono scesi del 3%, arrivando a 1,31 miliardi di euro, il che equivale ad un calo del 2% a cambi costanti. Il canale retail diretto (comprese le vendite online) ha generato il 70% dei ricavi ed è cresciuto del 5%. Lo scorso anno il canale e-commerce ha rappresentato il 15% delle vendite dirette, rispetto all’11% del 2023, con un incremento del 37%. Tutto ciò in un contesto che la casa di moda romana ha definito “difficile e complesso“. Per raggiungere “una distribuzione più mirata attraverso partnership integrate”, il canale wholesale ha invece perso il 20%. Alla fine del 2024, gli utili di Valentino prima di interessi, tasse, ammortamenti e svalutazioni sono scesi del 22% a 246 milioni di euro, a causa di “voci di bilancio non ricorrenti“.
Importanti progressi, comunque
Per il CEO di Valentino, Jacopo Venturini, il marchio “ha compiuto importanti progressi nel 2024”. Nel comunicato stampa della società e riportato da WWD, Europa e Asia “hanno vissuto condizioni difficili, soprattutto nella seconda metà dell’anno”. Ora si attende l’effetto dell’ingresso creativo di Alessandro Michele. I primi prodotti firmati dall’ex direttore creativo di Gucci e rivolti alla stagione resort 2025, sono stati messi in vendita a settembre e ottobre 2024. Venturini non fa accenni alle prime risposte di mercato, ma è chiaro che Valentino si aspetta una graduale crescita delle vendite, anche se in un contesto generale deteriorato rispetto all’anno scorso.
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