La rimozione del dazio sull’export di pelle favorirà 45 milioni di argentini. Ne è convinto l’imprenditore Franco Brunetti, titolare di un macello nella provincia di Salta e tra i principali animatori della Mesa de Las Carnes. In un’intervista al blog salta440.com, Brunetti analizza le ricadute dell’ultimo provvedimento assunto dal presidente uscente Mauricio Macri. La Mesa de Las Carnes è l’associazione di imprese della filiera zootecnica, da tempo in lotta per la liberalizzazione dell’export della materia prima conciaria.
Finalmente
“Togliere le trattenute e le tasse sull’esportazione rende più semplice salvaguardare il valore del recupero della pelle bovina”, dice Brunetti. La questione è urgente: “La pelle è attualmente sottovalutata, in migliaia di pezzi è oggi mandata al macero”. Non ci si può aspettare, da desiderata protezionista, che i bottali nazionali assorbano tutta l’offerta: “L’industria conciaria argentina non è più così performante – continua Brunetti –. Le aziende importanti, che sono sostanzialmente cinque, hanno investito nei Paesi asiatici: qui hanno costruito nuove concerie, mentre quelle in Argentina sono divenute praticamente dei rottami“. (art)
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