Argentina, il governo annuncia l’eliminazione dei dazi sulla pelle

Argentina, il governo annuncia l’eliminazione dei dazi sulla pelle

È passata appena qualche settimana dall’appello dei macelli della provincia di Santa Fe, che il governo Milei coglie la palla al balzo e annuncia l’eliminazione dei dazi sull’export di materia prima conciaria. Con un post su X (ex Twitter) del ministro della Deregulation Federico Sturzenegger, la Casa Rosada si accinge a risolvere una forma di controllo dello Stato “che ha devastato il potenziale di un settore premium dell’export del Paese”.

 

 

L’eliminazione dei dazi sull’export

Le premesse, sintetizza lo stesso ministro, sono in un sistema di trattenute ideato negli anni ’90 per aprire formalmente esportazioni prima proibite, ma che nei fatti rendeva il prezzo della materia prima conciaria argentina troppo alto per interessare i player internazionali. Ora che se ne annuncia lo smantellamento, le reazioni ai vari step della filiera carne-pelle sono opposte. Sergio Pedace, vicepresidente di CAMyA (associazione dei macelli e dei fornitori), esulta. “Termina una distorsione del mercato”, commenta con la stampa locale, che non solo complicava la vita agli allevatori, ma ne aumentava i costi operativi e terminava nel nonsense di “dover distruggere le pelli invendute”. Una boccata d’ara in questa fase congiunturale, osserva, quando per rispondere alla crescente domanda interna ed estera di carne ci sarà bisogno di maggiori macellazioni. Tutt’altro umore quello dei conciatori argentini, che dal sistema di protezione traevano vantaggio. Marcos Galperin, del gruppo conciario Sadesa, lamenta che ora il settore è esposto a nuove pressioni. Mentre al liberista Milei risponde con una citazione dell’anarcocapitalista Murray Newton Rothbard: “È facile essere empatici quando sono gli altri a pagare i costi”.

Foto da Shutterstock

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