I conti non tornano. Quando AACo, uno dei principali player dell’industria australiana della carne (patrimonio bovino di circa mezzo milione di capi), tre anni fa ha investito circa 100 milioni di dollari nel macello di Livingstone (Territorio del Nord), contava di farne uno dei fiori all’occhiello della sua catena: l’impianto, che conta 200 addetti, avrebbe dovuto processare 1.000 capi al giorno per trarne tagli di carne e pellami. Oggi, invece, alla presentazione dei risultati finanziari dell’anno fiscale 2017-2018, la compagnia si confronta con risultati di tutt’altro segno. Lo stesso impianto è una delle principali ragioni del calo della profittabilità dell’azienda: nell’ultimo anno avrebbe causato perdite per circa 60-65 milioni di dollari. Ora AACo ha ingaggiato Deloitte per studiare una riforma del processo produttivo che permetta al macello di Livingstone di macinare utili. Interrogati sul tema dalla testata abc.net.au, i vertici dell’azienda, però, non scartano l’ipotesi della vendita del sito. Se ne saprà di più a fine maggio, quando sarà pubblicato il bilancio definitivo del gruppo.
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