Brasile: cresce l’export della carne, JBS pompiere in Amazzonia

Brasile: cresce l’export della carne, JBS pompiere in Amazzonia

Mentre cresce la domanda globale di carne brasiliana, JBS fa il pompiere in Amazzonia. Il 13 giugno da Brazilia hanno annunciato i dati sull’export di carne bovina fresca, refrigerata e congelata. In volume si sono esportate 153,1 mila tonnellate nel solo mese di maggio (+20,84% su base annua). Nel frattempo JBS lancia un nuovo progetto per la tutela ambientale e la difesa dell’area amazzonica. Il colosso ha stanziato un fondo di oltre 5 milioni di dollari per affrontare gli incendi nel Pantanal brasiliano.

Il mondo vuole la carne brasiliana

Secondo il rapporto della Secretária de Comércio Exterior, l’export di carne brasiliana ha registrato a maggio il +20,84% su base annua. E, come riporta beefpoint.com.br, il +2,73% rispetto al mese di aprile 2022. La performance è positiva anche sul piano del valore. A maggio il fatturato estero dei macelli brasiliani è stato di 988,5 milioni di dollari.

 

 

JBS pompiere in Amazzonia

Nel frattempo JBS ha annunciato lo stanziamento di circa 5,3 milioni di dollari per creare una task force che contrasti gli incendi boschivi nel Pantanal. L’iniziativa contribuirà a difendere e tutelare 2,5 milioni di ettari del bioma, vale a dire un’area vasta quasi come il Belgio. Il sistema prevede la rilevazione precoce degli incendi, l’analisi dei big data e un intervento rapido da parte degli addetti allo spegnimento dei fuochi. Come spiega thebeefsite.com, il rilevamento precoce dei focolai sarà facilitato dal software Pantera. Il sistema elabora senza soluzione di continuità immagini ad alta risoluzione catturate dalle telecamere delle torri di comunicazione. Attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale identifica automaticamente i focolai di incendio e avvisa le squadre. Ogni telecamera ha la capacità di rilevare gli incendi in pochi secondi e di individuarne la posizione esatta. C’è anche un rilevamento di hotspot satellitare di backup e un indice di rischio di incendio per proteggere le aree meno penetrate. Si prevede di triplicare la portata dell’area protetta in una seconda fase. (art)

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