La lunga stagione di boom della zootecnia brasiliana conosce lo stop. L’epidemia di Covid-19 frena la carne del gigante sudamericano. I principali gruppi del Paese considerano, o valutano per il futuro, la chiusura dei macelli. Lo chiede la prudenza (ma anche il feedback di mercato).
Covid-19 frena la carne
Leggendo Beefpoint, si apprende che JBS dal 16 ha disposto la sospensione del lavoro in due macelli nel Mato Grosso e in uno del Mato Grosso do Sul. Il gruppo, che con la divisione Couros si occupa di concia, potrebbe imporre le ferie collettive, a breve, anche al personale di ulteriori due impianti. Allo stesso modo Minerva Foods dal 17 marzo ha messo in ferie gli addetti di quattro impianti. Marfrig, invece, non prevede ancora piani di chiusura, ma potrebbe valutarli di fronte ad un eventuale calo delle vendite. Il gruppo, d’altronde, ha già in corso un programma di razionalizzazione delle produzioni.
Il contesto
Non ci sono solo le esigenze di prudenza sui luoghi di lavoro imposte dal Coronavirus. Se i gruppi sospendono le operazioni dei macelli dipende anche dalle condizioni di mercato. Alcides Torres dell’agenzia Scot Consultoria riconosce che la domanda di carne rossa è in fase depressiva, cosa che spinge giù anche il prezzo dei bovini vivi. Dall’associazione degli esportatori ABIEC, inoltre, spiegano che c’è anche un problema di logistica, perché è difficile il reperimento di container refrigerati liberi. L’invio di prodotti all’estero, dunque, è in ogni caso difficile.
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