I vertici di JBS, la multinazionale brasiliana della carne, durante l’ultimo incontro annuale con gli investitori lo hanno annunciato: il gruppo cambierà fisionomia spostando l’equilibrio dalla zootecnia agli alimenti. Gli ultimi investimenti rispondono a questa logica. JBS ha speso circa 4,5 milioni di euro in Brasile per rimodernare e ampliare la capacità produttiva di un impianto di produzione di carne essiccata. Le mosse di JBS, però, non sottraggono il gruppo alle incognite generate dal caso Lava Jato. Le ultime della cronaca giudiziaria brasiliana riportano come il procuratore generale della Repubblica abbia chiesto al Supremo Tribunale Federale che l’accordo di collaborazione firmato con le autorità da Wesley Batista e un’altra figura apicale del gruppo sia definitivamente annullato. Se la richiesta fosse accolta, la famiglia Batista, fondatrice e prima azionista di JBS, si troverebbe coinvolta in una nuova veste nell’inchiesta in corso, passando dal ruolo di grande accusatore alla platea degli accusati.
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