La pelle brasiliana rialza la testa anche a novembre 2020. Mese in cui le vendite di materia prima verdeoro hanno mostrato un ulteriore incremento rispetto al mese precedente. Ma il miglioramento riguarda anche il confronto tra lo stesso mese su base annua. Emerge, inevitabile, una contrazione per quando riguarda i primi 11 mesi dell’anno.
La pelle brasiliana rialza la testa
Secondo i dati SECEX (Secretariat of Foreign Trade), elaborati da CICB, lo scorso mese il Brasile ha esportato pelli grezze, semilavorate e finite, per poco meno di 102 milioni dollari. A ottobre ne aveva esportate per 91,1 milioni. Un confronto che mostra un incremento dell’11,9%. La crescita è stata del 21,8% se confrontiamo i dati del mese di novembre 2020 con quelli di novembre 2019 quando il Brasile esportò pelli per 83,7 milioni di dollari. Valutando il periodo gennaio-novembre le vendite hanno raggiunto 872,6 milioni di dollari (-19,1% rispetto al 2019).
In volume
Stesso andamento riguarda i volumi. A novembre il Brasile ha venduto all’estero 17,4 milioni di metri quadrati di pelli, in aumento del 15,3% su base annua. Il rapporto con il mese precedente segna, invece, un aumento dell’8,3%. La contrazione del periodo gennaio-novembre 2020 rispetto a un anno fa è pari al 9,1%.
Il rapporto con l’Italia
Nei primi 11 mesi dell’anno l’Italia ha acquistato il 16,2% delle pelli vendute all’estero dal Brasile in termini di valore e il 19,6% in volume. Per quanto riguarda il wet blue, su base annua, finora il Brasile ha esportato il 20,2% in termini di valore e il 10,5% in meno per volume.
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