A gennaio l’export della carne bovina brasiliana ha conosciuto un netto +28% in volume su base annua. Guardando ai dati di SECEX elaborati da Abrafrigo, il totale ammonta a 235,3 milioni di tonnellate. All’exploit in volume non fa seguito un simmetrico successo in valore: il fatturato estero si attesta 930 milioni di dollari per un meno lusinghiero +9,3%. La ragione della differenza di risultati, osserva Globo Rural, è da ricercarsi nel calo del prezzo medio (-14,6%).
Tutto dipende da Pechino
La zootecnia brasiliana si rivolge a 67 clienti globali. Ma le fortune dell’export della carne bovina dipendono dalla Cina che, da sola, rappresenta una quota del 46% degli acquisti. I risultati di gennaio, dunque vanno valutati nella prospettiva di una Pechino che ha comprato meno sia in volume (-3,1%) che in valore (-11,9%). Anche gli Stati Uniti, secondo mercato di riferimento, hanno preferito comprare a prezzo di saldo: il giro d’affari ha conosciuti il +85%, ma il prezzo medio all’esportazione è diminuito del 43,3%. Tra le novità si segnalano gli Emirati Arabi Uniti, che con l’aumento in valore degli acquisti del 308% scavalcano Hong Kong e diventano il terzo mercato di sbocco per il prodotto brasiliano.
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