Le notizie di giornata è che alle sospensioni dell’import applicate da giorni da alcuni clienti della carne brasiliana, inclusi i primi due in assoluto (Cina e Unione Europea), si aggiungono quelli di Messico e Giappone. Al momento limitati alle carni avicole, ma con richieste di spiegazioni a Brazilia che non premettono nulla di buono. Si allarga lo scenario dello scandalo “Carne Fraca” (Carne Marcia), l’inchiesta della Polizia Federale brasiliana sulla corruzione nell’industria della carne brasiliana che coinvolge 21 aziende, incluso JBS. Dal canto suo, il colosso dei fratelli Batista con una nota ufficiale spiega che nessun alto dirigente dell’azienda è nel mirino della Giustizia, che gli accertamenti hanno coinvolto alcune facilities e che solo un veterinario, dipendente di JBS e ispettore ausiliario del Ministero dell’Agricoltura, è stato raggiunto da misure giudiziali. Il presidente del Brasile, Michel Temer, passa all’attacco: minimizza il portato dell’indagine (“numeri insignificanti”) e accusa gli organi inquisitori di creare “un imbarazzo economico” al Paese per un’inchiesta inconsistente. Secondo la pagina dedicata all’Agroindustria dell’inserto economico del quotidiano O Globo, i primi effetti cominciano a riversarsi sulla filiera della carne. I meat packer, in attesa di capire le risposte del mercato domestico (al momento stabile) e di quello estero allo scandalo, preferiscono diradare gli acquisti di bovini vivi. Ne consegue il rallentamento del mercato, con tensioni ribassiste sui prezzi.
TRENDING