Prima i numeri secchi: in Brasile il secondo trimestre del 2020 i conferimenti di bovini ai macelli sono calati dell’8% su base annua. Nello stesso periodo, il volume di acquisizione di materia prima da parte delle concerie è stato inferiore del 12,8%. Insomma, l’urto CRV sulla filiera carne e pelle brasiliana si è avvertito. Lo certifica IBGE, l’istituto di statistica di Brazilia.
Il secondo trimestre
Da aprile a giugno, dunque, sono stati abbattuti 7,3 milioni di bovini. Il risultato, che è comunque superiore dello 0,3% rispetto a gennaio-marzo, è il peggiore per un secondo trimestre nella serie storica dal 2011. Come si legge su Beef Point, gli analisti osservano che la pandemia ha influenzato le attività in due modi: condizionando il mercato finale a causa del lockdown e, soprattutto, obbligando il settore a chiusure e ristrutturazioni. Guardando nel dettaglio, aprile è il mese più duro, con una perdita del 15,1% su base annua, mentre a giugno (+1,8%) si sono visti i prodromi di una possibile ripresa.
L’effetto sui bottali
Anche l’attività conciaria risulta condizionata dalla pandemia. Nel secondo trimestre dell’anno, riporta ancora IBGE, le concerie brasiliane hanno acquisito 7,32 milioni di pelli grezze. Il dato rappresenta la flessione del 12,8% su base annua, dicevamo, ma anche del 3,3% rispetto al trimestre precedente.
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