Il primo deal pilota riguarda un carico di 5.200 metri quadri di wet blue. Lo ha operato una società commerciale cinese con BUCE (Belarusian Universal Commodity Exchange), l’agenzia bielorussa che aiuta le imprese del Paese a internazionalizzarsi. Fin qui, si apprende dalla testata Belta, i clienti cinesi si sono detti soddisfatti del prezzo e della qualità del semilavorato ricevuto. L’auspicio di Minsk è che, da qui in poi, i volumi d’affari possano crescere.
Il deal pilota tra Cina e Bielorussia
Fin qui la Cina comprava dalla Bielorussia poche tipologie di prodotti, come legna, latticini e olio di colza. In virtù della transazione pilota, Pechino diventa l’ottavo Paese cliente del wet blue bielorusso. Si aggiunge alla lista che comprende già Italia, Russia, Kazakistan, Regno Unito, Svizzera, Lituania e Polonia. Dal canto suo, la Bielorussia non vanta un export di grandi proporzioni. Secondo Belta, il fatturato estero di wet blue nei primi 10 mesi dell’anno vale 6,5 milioni di dollari.
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