La pandemia da Coronavirus interrompe la (annosa) serie positiva della zootecnia. Secondo i calcoli aggiornati di USDA (il Dipartimento per le Politiche Agricole del governo USA), Covid-19 nel 2020 frena il mercato globale della carne rossa: a fine anno, l’interscambio (61,5 milioni di tonnellate circa) risulterà in calo del 2% su base annua.
Frena il mercato globale della carne rossa
Le proiezioni USDA elaborate a gennaio, invece, prevedevano che nel 2020 il trend crescente della zootecnia trovasse conferma. Al contrario, per gli effetti della pandemia sulle attitudini del consumatore finale, USDA valuta che l’interscambio risulterà inferiore dell’8% rispetto a quello originariamente ipotizzato. Si prevede la revisione dei livelli produttivi non solo in Australia (dove già si pianificava il ripopolamento degli allevamenti), ma anche in USA, Brasile e Cina.
Gli allevatori USA chiedono soccorso
Negli USA si invoca, intanto, il sostegno pubblico. Come racconta CNN, gli allevatori statunitensi chiedono al governo di impegnare risorse per comprare quanta più carne possibile, ora che il mercato è debole. Le sigle di settore guardano ai 9,5 miliardi di dollari che il Congresso ha indirizzato all’agroindustria nell’ambito dello Stimulus Bill, il pacchetto di misure a favore delle imprese in crisi. La chiusura di alcuni macelli e il rallentamento complessivo dell’economia pongono difficoltà che risalgono la filiera, arrivando innanzitutto ai suinocoltori, ma colpendo anche gli allevamenti di bovini. L’impatto economico, sintetizzano da National Beef Cattle Association, è sia nei mancati introiti che nei maggiori costi di gestione del bestiame vivo.
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