CRV non ferma Marfrig. Il colosso sudamericano della carne ha chiuso il primo trimestre 2020 con dati molto positivi. Il fatturato cresce di oltre il 20% rispetto a un anno fa, grazie soprattutto alle esportazioni. Un dato che trova conferma nella percentuale di valuta estera incassata dalla società: l’89% del totale.
CRV non ferma Marfrig
Nei primi tre mesi dell’anno fiscale Marfrig ha venduto complessivamente 842 tonnellate di carne contro le 754 di un anno fa. L’incremento è dell’11,8%. 649 tonnellate sono state vendute sul mercato interno (+8,1%) mentre 194 sono state esportate (+26,5%). In termini economici le vendite si sono tradotte in un fatturato di circa 2,25 miliardi di dollari: +7,5%. Come commenta la società sudamericana, “l’aumento dei ricavi è spiegato dalla crescita del 46,5% delle esportazioni e dalla conferma dell’ottima performance dell’attività in Nord America”.
Geografia dei consumi
Nel primo trimestre gli Stati Uniti, già primo mercato per l’azienda, sono cresciuti ulteriormente. Se nel 2019 pesavano per il 62% del totale ora hanno raggiunto il 64%. Dietro c’è il Brasile che non vale più il 12%, ma è sceso al 9%. Crescono Cina e Hong Kong. Nel primo trimestre 2019 rappresentavano insieme il 6% del totale: adesso sono passati al 10%.
Il commento
“COVID-19 ha creato sfide e sollevato incertezze a livello macroeconomico globale. Le istituzioni e le banche hanno dovuto rivedere le proprie proiezioni economiche per i principali Paesi del mondo, dato il profondo impatto sul settore industriale nel suo insieme – comunicano da Marfrig -. L’industria della carne ha iniziato a subire gli impatti causati dalla pandemia alla fine di marzo, quando ha raggiunto le Americhe. Anche se molti esportatori hanno già sentito l’impatto sulle loro vendite in Cina dall’inizio del trimestre. In questo difficile contesto, la presenza di Marfrig in contesti geografici come Nord e Sud America si è rivelato un grande vantaggio strategico”.
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