La carne australiana vive un momento felice: viene da un buon 2024, ha appena registrato a febbraio risultati di export da record e può confidare in un 2025 tutto sommato positivo. Secondo l’associazione di riferimento MLA (Meat and Livestock Australia), le vendite all’estero di carni rosse registreranno il +1%, mentre quelle ovicaprine si divideranno tra il +13% del montone e il -6% dell’agnello.
Un buon 2024
Nel 2024, scrive MLA, la zootecnia australiana ha registrato risultati record: in volume, l’export di carne ha superato i 2,2 milioni di tonnellate di peso, per un valore “storico” di poco più di 20,1 miliardi di dollari australiani (11,7 miliardi di euro). Nell’anno circa il 74% della produzione totale di carne bovina e il 78% di quella ovina sono stati votati all’esportazione. Le aspettative per il 2025, dicevamo, sono positive e febbraio conferma l’assunto. Nel mese le vendite in volume (oltre 117.000 tonnellate) non solo hanno segnato il +25% su base annua (soprattutto grazie agli acquisti dagli USA), ma hanno migliorato il record di febbraio 2015 dell’11%. Come sintetizza ILM, l’Australia sta raccogliendo i frutti del lavoro di ricostruzione del patrimonio bovino degli ultimi anni.
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