L’Etiopia rimuove il dazio al 150% sulle pelli wet blue e piclate. La tariffa, imposta nel 2008, chiudeva di fatto le possibilità di export della materia prima conciaria e dei semi lavorati. Secondo la stampa locale, ripresa da leatherbiz.com, il governo spera in questo modo di dare respiro alla filiera. L’industria etiope è penalizzata dal calo della domanda internazionale di pelle finita.
Via il dazio al 150% su pelli wet blue e piclate
Addis Abeba contava, ai tempi dell’introduzione del dazio, di innestare nel Paese un sistema “all’indiana”. Che vuol dire? Una filiera nazionale capace di coprire tutti gli aspetti della lavorazione e vendere all’estero il materiale finito. L’esperimento, però, non ha funzionato. Su La Conceria n.6 Ugo Mereghetti, della bresciana Fulmer Nuova, ci spiegava che per l’Etiopia era auspicabile la liberalizzazione delle esportazioni. Ma anche che questa non sarebbe bastata alla rapida ripresa del settore.
La previsione
“Sarebbe necessario un ritorno al wet blue e al piclato – sono le parole di Mereghetti –. Servirebbero poi 6/8 anni perché le concerie locali tornino agli standard qualitativi di anni e anni fa, sperando, poi, che riescano a sviluppare stadi successivi di concia collaborando in modo reciproco con partner internazionali. Certo, il loro numero dovrebbe diminuire, per aumentare lo spazio di mercato vitale di ognuna”.
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