Il macello pubblico di Saint-Hilaire-du-Harcouët non ce la fa più. Lo stabilimento francese, situato nel piccolo Comune del dipartimento della Manica (in Normandia), non riesce a raddrizzare il proprio bilancio. Risultato: lo scorso 4 giugno il Tribunale Commerciale di Coutances ha avviato una procedura di salvaguardia per tutelare gli investimenti pubblici e 30 posti di lavoro.
Le cause del tracollo (c’entra anche la pelle)
Le ragioni di questa crisi sono molteplici e, rispondendo a 3 Normandie, il gestore dell’impianto, Manuel Pringault, le elenca: “Perdita di un grande cliente nel 2015, calo del consumo di carne, diminuzione dei prezzi della pelle e aumento delle spese”.
I conti del macello sarebbero in rosso per una cifra compresa tra i 120.000 e i 140.000 euro anche per colpa, quindi, del calo della domanda e della riduzione del costo a cui sono venduti i sottoprodotti degli animali macellati, tra cui la pelle.
E adesso?
Il procedimento, che equivale a una sorta di fallimento, ha una durata di 6 mesi durante i quali la società sarà tenuta sotto osservazione per capire l’andamento del bilancio. Al termine del semestre la procedura potrà essere rinnovata per un massimo di 2 volte, ma entro 18 mesi una soluzione andrà trovata. Tra le ipotesi avanzate dallo stesso Pringault, vi è quella di ridimensionare lo stabilimento portando la capacità produttiva dalle attuali 5.000 tonnellate a 3.000. Se le cose dovessero andare male, il gestore dell’impianto ritiene che sarebbero almeno 1.000 i clienti che perderebbero il loro fornitore di riferimento.
Nell’immagine (tratta da un video france3-regions.francetvinfo.fr), gli interni del macello di Saint-Hilaire-du-Harcouët