La domanda globale di carne è forte e i Paesi produttori continuano a fare ottimi affari. Mentre i dati di macellazione nell’Unione Europea registrano performance mediamente in area positiva, il fatturato estero della zootecnia di Australia e USA segnano valori in crescita. La filiera oceanica, in particolare, ha appena reso pubblici i risultati dell’anno fiscale 2023-24, chiuso con volumi di esportazione di carne bovina superiori a 2 milioni di tonnellate.
Gli ottimi affari della carne
A proposito di Australia, guardando a dati di MLA (Meat & Livestock Australia) si apprende che è andato bene anche l’export delle carni di agnello, capra e montone, ai livelli record del 19/20. Ma nell’ottima annata delle carni rosse (+29%) incide la domanda nordamericana, che la produzione nazionale non può soddisfare. Anche perché, si nota grazie alle tabelle di USMEF (US Meat Export Federation) la zootecnia a stelle e strisce è altrettanto impegnata a inseguire le opportunità del mercato internazionale. Il mese di maggio per gli USA si è chiuso con un fatturato estero di 900 milioni di dollari: vale il +3% su base annua ed è il valore mensile più alto da giugno 2023. Incide la crescita dei prezzi, perché in volume lo stesso mese si ferma al -5%. Similmente nei primi cinque mesi del 2024 l’export segna in valore il +5% (4,29 miliardi) ma il -4% in volume.
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