Continua la ripresa della pelle americana. Negli USA, infatti, a gennaio 2022, hanno visto crescere sia in termini di volumi che di valore le esportazioni di materia prima. Ciò vale tanto per le pelli grezze, quanto per quelle semilavorate. Nel primo caso l’incremento rispetto a gennaio 2021 è del 26% in volume e del 35% in valore. Nel secondo, la crescita è del 27% in quantità e del 32% in valore. Gennaio 2022 conferma così anche per l’inizio dell’anno nuovo, un trend che aveva contraddistinto il 2021 e fa ben sperare per questa nuova fase della pandemia che segna una svolta positiva.
Continua la ripresa della pelle americana
A gennaio, come certificano i dati LHCA, gli USA hanno venduto all’estero 2,42 milioni di pelli grezze incassando 78,8 milioni di dollari. Entrambi i risultati segnano un miglioramento rispetto alla performance di un anno fa (1,92 milioni di pelli per 8,3 milioni di dollari). Il mercato più importante resta quello di Cina e Hong Kong, che insieme hanno acquistato 1,5 milioni di pelli grezze (+16%) investendo 49,9 milioni di dollari (+35%). L’Italia, invece, sta tornando al normale ritmo di acquisti. A gennaio 2022, infatti, ha importato dagli States 23.195 pelli grezze pari a un valore di 668.000 dollari, contro le 8.845 (per 199.000 dollari) di un anno fa.
Il semilavorato
Dati positivi segna anche la pelle semilavorata. Nel primo mese dell’anno l’export di pelli wet blue ha raggiunto quota 330.226 unità per 34,9 milioni di dollari contro le 260.796 di un anno fa (valore: 26,3 milioni di dollari). A gennaio gli operatori italiani hanno importato 137.340 pelli wet blue (+118%) pagandole 13,6 milioni di dollari (+140%). In altre parole: quasi la metà di tutte quelle prodotte dalle concerie americane.
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