ICEC agli schemi di tracciabilità lavora da anni e, soprattutto, continua a lavorarci. Perché la materia è dinamica, come ha spiegato il direttore Sabrina Frontini durante il webinar del 4 luglio, e impone continui aggiornamenti sia per seguire le evoluzioni tecnologiche e di mercato. Che quelle normative: si attende per il prossimo 30 dicembre (salvo novità dell’ultim’ora) l’applicazione del regolamento EUDR anti-Deforestazione. Per questo ICEC, istituto di certificazione di riferimento della filiera pelle internazionale, annuncia novità per gli schemi ICEC TS410 e ICEC TS 412 per la fine dell’anno.
Il lavoro di aggiornamento
“Con i nostri schemi di tracciabilità, che aggiorniamo nei requisiti in linea con il Leather Traceability Cluster – sono le parole di Frontini –, forniamo alle aziende che trattano pelli bovine una solida base per le due diligence imposte dal regolamento EUDR. Ma l’affinamento degli schemi tornerà utile anche a chi tratta altri prodotti e rappresenta un’ottima misura di analisi del rischio”. L’aggiornamento si accompagna alla presentazione del database dei macelli, realizzato con il supporto di consulenti esterni. È la mappatura delle facilities e delle società di trasformazione della carne, disponibile su abbonamento, che ne raccoglie le informazioni pubbliche e le rende fruibili dopo averle controllate. Uno strumento conoscitivo a disposizione di concerie e brand”.
Il welfare animale
ICEC, come ha raccontato la responsabile certificazione Chiara Cazzani, offre il tool per l’analisi di rischio relativo all’Animal Welfare. Che ha congegnato con l’assistenza dell’Università degli studi di Milano e sulla base degli standard internazionali. “L’azienda che ne fa richiesta – conclude Cazzani – ottiene un attestato in duplice versione. Nel primo sono pubblici anche i punteggi ottenuti per ogni requisito, mentre il secondo presenta solo i punteggi per le tre macro-aree (allevamento, trasporto-macello e stordimento) e quello totale”.
Leggi anche: