Il taglio del nastro è previsto per il 28 giugno. Poi a Turco, in Bolivia, entrerà in funzione il polo industriale dedicato alla trasformazione della carne dei camelidi (come l’alpaca o il lama), con annessa conceria per la lavorazione delle pelli. L’investimento segna il crescente interesse sudamericano per lo sfruttamento a tutto tondo dei prodotti e sottoprodotti delle specie locali, come segnala il recente progetto per una conceria di guanaco in Argentina.
Il momento dei camelidi
Stando a quanto scrive la cronaca locale, il polo industriale di Turco ha raccolto investimenti per 73,3 milioni di bolivianos (pari a 9,6 milioni di euro). La capacità produttiva stimata è di 1.140 tonnellate annue di carne di lama e di 90 tonnellate di farina di osso. Da questi volumi la linea conciaria recupererà, si stima, 45.000 pelli l’anno, mentre un laboratorio apposito processerà oltre 190.000 tonnellate di fibre. La Bolivia conta 2,6 milioni di lama e poco meno di mezzo milione di alpaca allevati. L’impianto di Turco, che si aggiunge a quello analogo di Laja, intende trasformare il patrimonio zootecnico in una risorsa.
Foto Shutterstock: lama sul promontorio della Laguna Colorada
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