Il colosso della lavorazione mondiale della carne JBS investe 2,5 miliardi di dollari in Nigeria per la costruzione di sei impianti. L’accordo con il governo nigeriano segna un passo significativo per il futuro della filiera della pelle. Tuttavia, l’iniziativa di JBS non rappresenta solo una conquista, quanto un’opportunità strategica per il paese africano: recuperare la pelle e sviluppare una filiera locale forte.
Da scarto a risorsa
Gli impianti saranno destinati al pollame, alla carne bovina e a quella suina. L’arrivo di JBS, potenzialmente, supporta la Nigeria nella creazione di un’industria che non si concentra più solo sull’esportazione di prodotto grezzo o semilavorati. Da sottoprodotto dell’industria alimentare, infatti, la pelle diventerebbe una risorsa preziosa per l’economia di un paese in forte crescita. Numeri alla mano, entro il 2050 la popolazione nigeriana raggiungerà 400 milioni di abitanti, con un pil che attualmente si attesta intorno ai 363,82 miliardi di dollari. Non solo, il recupero della pelle potrebbe permettere alla Nigeria di conquistare nuove fette di mercato. L’espansione della produzione promossa dal piano di JBS, tra l’altro, non solo aumenta la disponibilità di proteine per il consumo interno, ma riduce il deficit di bilancia commerciale, abbattendo la necessità di importare carne lavorata e aumentando l’occupazione locale.
Soprattutto sostenibile
“La nostra esperienza nelle regioni in cui operiamo dimostra che lo sviluppo di una catena di produzione alimentare sostenibile crea un ciclo virtuoso di progresso socio-economico, in particolare per le popolazioni vulnerabili”, sottolinea Gilberto Tomazoni, CEO globale di JBS. Il recupero della pelle come risorsa risponde anche alla crescente domanda di pratiche sostenibili in un contesto globale in cui la gestione dei rifiuti e il riutilizzo delle risorse sono temi rilevanti. L’applicazione di queste pratiche in Nigeria potrebbe non solo ridurre l’impatto ambientale dell’industria alimentare, ma anche contribuire al rafforzamento delle capacità produttive locali.
Immagine dal sito web di JBS
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