Il turbillon della carne kenyota. Le autorità ambientali del Paese hanno imposto lo stop ai 15 macelli nell’area di Kiamaiko, nel distretto di Nairobi. L’ordine arriva per presunte irregolarità nella gestione degli scarichi e servirebbe a spingere le aziende a trasferirsi nell’area di Lucky Summer, nello stesso distretto. Qui sorge il nuovo grande macello che si propone come riferimento per 3.000 allevatori. Il timore delle autorità è che le imprese di Kiamaiko possano inquinare il fiume Nairobi.
Lo stop ai 15 macelli
Il NEMAN (National Environment Management Authority) ha disposto la chiusura di 15 macelli di Kiamaiko. Il timore delle autorità sarebbe legato al possibile inquinamento del fiume Nairobi. Come riporta kenyans.co.ke, le aziende in questione si trovano a poca distanza dal corso d’acqua e da alcune verifiche sarebbero emerse irregolarità nella gestione degli scarichi. Per tale motivo, domenica 30 dicembre gli ispettori ne hanno imposto la chiusura, insieme all’obbligo di trasferire entro 1 mese l’attività nell’area di Lucky Summer. Qui sorge il macello Neema, una struttura con capacità di macellazione giornaliera compresa tra i 6.000 e i 12.000 e capi.
Il commento
Tra i problemi sollevati dalle autorità ci sono anche le modalità di stoccaggio e cessione delle pelli alle concerie. Le stesse concerie che ora si trovano senza forniture. “Penso che la questione di Kiamaiko sia stata una spina nel fianco per NEMA dadiversi anni. Abbiamo dato loro l’ordine di trasferirsi nel nuovo sito e questo è l’ordine che deve essere applicato – dichiara al magazine Kenyans il direttore generale di NEMA, Mamo Boru -. Abbiamo dato il mese di febbraio per organizzarsi e trasferirsi nel nuovo sito. Non ci sono estensioni. Li abbiamo impegnati a lungo e ora loro hanno bisogno di muoversi”. (art)
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