L’applicazione da parte della Cina di un dazio del 25% sulla carne rossa statunitense toglie il sonno alla zootecnia USA. È una misura che “ci costerà decine di milioni di dollari di profitti: un danno per tutta la filiera” è il commento affidato dall’associazione nazionale dei Dipartimenti di Stato per l’Agricoltura (Nasda) a GlobalMeat News. L’escalation della guerra commerciale scatenata dal presidente Donald Trump comincia a suscitare non pochi mugugni tra gli imprenditori nordamericani. Il perché è presto detto. Secondo i dati USMEF (l’associazione degli esportatori statunitensi), il mese di maggio per la carne rossa USA è stato da sogno: il fatturato estero è cresciuto del 24% su base annua, toccando la soglia dei 722 milioni di dollari. A trainare le vendite i mercati asiatici in generale e quello di Cina e Hong Kong in particolare: qui le vendite mensili hanno registrato il +20% in volume e il +47% in valore. Con il dazio, dunque, gli USA dicono addio a un volano di crescita degli affari.
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