I macellatori e gli allevatori brasiliani temono la guerra in Europa. Già, perché anche la filiera brasiliana della carne sconterà le ricadute economico-finanziarie del conflitto russo-ucraino. I colossi della carne, che in Europa e con l’Europa fanno affari importanti, potrebbero affrontare da un lato l’aumento dei costi, soprattutto dei mangimi. Dall’altro, gli effetti sulle società partecipate. Sullo sfondo, una certa riorganizzazione dei mercati.
La filiera brasiliana della carne
La banca d’investimenti Itaú BBA ha elaborato uno studio sui possibili effetti della guerra tra Russia e Ucraina sulla carne brasiliana. Il conflitto potrebbe far aumentare i prezzi di mais e grano. Come spiega beefpoint.com.br, il Brasile è un esportatore di mais, malgrado l’offerta interna sia diminuita a causa dell’alimentazione degli impianti di bioetanolo da grano. L’interruzione dell’export di grano da Russia e Ucraina, intanto, potrebbe stressare la domanda di cereali brasiliani, con conseguente aumento dei prezzi. E danno sulla marginalità degli allevatori. Oltre a ciò, vanno considerate le ricadute sulle società dell’est Europa in cui i colossi sudamericani vantano delle partecipazioni.
Gli effetti sul mercato
A livello di mercato, il Brasile potrebbe acquisire la quota di domanda di carni avicole da Nord Africa e Medio Oriente che Ucraina e Russia perderanno. Dovrebbe essere stabile, invece, l’export brasiliano di carni bovine. Insomma, un conflitto che riguarda una piccola area dell’Europa ridefinirà a lungo l’approvvigionamento di carne in tutto il mondo. (art)
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