Le priorità del rinnovato consiglio direttivo di CAP

Le priorità del rinnovato consiglio direttivo di CAP

Si gettano le basi del futuro e si stilano quindi priorità del rinnovato consiglio direttivo della Camera Arbitrale delle Pelli (CAP) in vista del prossimo quadriennio. Il 19 luglio si è tenuto a Milano l’appuntamento annuale del consiglio direttivo, allargato all’assemblea di CAP. I vertici dell’associazione specializzata nella risoluzione di controversie, nazionali ed internazionali, riguardanti il commercio delle pelli (l’unica del genere di diritto italiano), ne hanno approfittato per valutare il lavoro fin qui svolto. E, soprattutto, per gettare le basi di quello da farsi.

Il rinnovato consiglio direttivo di CAP

Trova conferma alla presidenza di CAP Francesco Matelli (Matelli). Compongono la squadra dei vice Livio Pellini (Ryffel Pelli) e Renata Sartori (Gruppo Mastrotto). Siedono in consiglio (in ordine alfabetico) Edoardo Alberio (Siva Industria Pelli), Valeria Bettega (Bettega Antonio & C.) e Antonio Bianchi (Pellimport Hides Skins Leather). Con loro ci sono anche Claudio Brizzi (Agenzie Brizzi), Dario Costanzo (Kosmopel), Diodato De Maio (DMD Solofra) e Rocco Finco (Finco 1865). E ancora: Edoardo Gerolimetto (San Marco Pelli Grezze), Pier Clemente Rilievo (Rilievo), Leonardo Ruffoni (Conceria del Corso), Luca Tempesti (Tempesti) e Samuel Zanchin (Hide).

 

 

Le priorità

Quali sono le priorità? “Innanzitutto, confermare il ruolo di baluardo della legalità di CAP”, risponde Matelli (nella foto). Non solo nella capacità di ente in grado di tenere arbitrati: “Nel corso del 2021 ne abbiamo svolti due, in tempi ragionevolmente brevi. Ma più importante è la funzione di deterrenza che sa svolgere CAP. Il contesto generale, tra pandemia, guerra e strozzature nelle filiere, favorisce la nascita di controversie tra fornitori. Ma quando sa che c’è un ente autorevole come il nostro, la parte nel torto preferirà risolvere il conflitto prima di arrivare all’arbitrato”.

Linee guida e formazione

Matelli pone due obiettivi in più. “L’arbitrato sui problemi qualitativi relativi a consegne di pelli fresche evidenzia come sia urgente creare linee guida che aiutino gli operatori a formulare i contratti in maniera più consapevole dei rischi che ciascuna delle parti si assume – spiega –. Serve un’integrazione del Contratto Internazionale No. 6, la cui ultima revisione risale al 1999. In oltre vent’anni l’industria è cambiata e servono linee guida per la preparazione delle pelli fresche da consegnare direttamente alle concerie e per le norme da inserire nei contratti di fornitura delle pelli fresche”. CAP intende investire in formazione con una lezione sull’arbitrato da tenersi nelle intenzioni entro la fine dell’anno. La terrà Roberto Raffaele Addamo, già segretario di CAP dal 1983 al 2018, nonché autore negli anni ’80 e ’90 di pubblicazioni “che hanno fortemente contribuito – conclude Matelli – alla crescita della cultura non solo arbitrale ma anche commerciale”.

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