Il neopresidente argentino è arrivato con la promessa di rivoluzionare la società argentina. E lo choc Milei sulle abitudini alimentari del Paese si vede forte e chiara: si stima che nel 2024 il consumo pro-capite di carne rossa sarà pari a 44,8 chili. Non solo è un valore molto più basso della media usuale di 72,9 chili l’anno, ma è il più basso in assoluto da oltre un secolo a questa parte.
Lo choc Milei
Stando a un report della Camera di Commercio di Rosario di cui scrivono i media locali, l’economia argentina soffre di diversi problemi. Che in parte si trascinano da lungo tempo, come l’inflazione, e in parte sono legati proprio alla cura choc di recente applicata da Javier Milei. La capacità di spesa della popolazione si è ridotta e, così, si sono riformulati i consumi. In un Paese tradizionalmente legato al rito dell’asado, le persone non hanno solo finito per preferire le più economiche carni avicole e suine. Hanno genericamente ridotto il consumo di proteine animali, viste complessivamente in calo dai 112,8 chili medi a testa ai 105,7 nel 2024. La zootecnia argentina si regola di conseguenza. Nei primi 5 mesi dell’anno l’export è cresciuto del 10% su base annua, mentre solo il 69% della produzione si è rivolta al mercato domestico. Scriviamo “solo” perché valeva il 75% nel 2023 e si attesta intorno all’85% nelle medie storiche.
Leggi anche: