In Olanda è fuga dall’industria del latte. Il pretesto è il piano governativo per l’eliminazione di circa 90-100.000 vacche, tramite l’abbattimento o, in alternativa, la vendita all’estero dell’animale vivo. L’obiettivo de L’Aja è diminuire entro il 2017 il patrimonio bovino dei circa 18.000 allevamenti del Paese. Da tre anni consecutivi l’Olanda sfora i limiti imposti dalla Comunità Europea per le emissioni di fosfati, presenti nelle deiezioni bovine. Il Ministero per l’Agricoltura offre agli allevatori un rimborso di 300 euro per capo abbattuto. Stando a quanto riporta la stampa olandese, il successo dell’operazione è stato tale da abbreviare i tempi previsti per l’esecuzione totale del piano. Nella prima tranche, quando si contava di ottenere l’abbattimento di circa 15.000 capi, al macello ne sarebbero stati portati più di 30.000, con circa 40.000 richieste di autorizzazione. A spiegare il successo dell’operazione, ancora secondo la stampa olandese, sarebbe la composizione dell’industria locale del latte. Mentre solo 150 allevamenti hanno più di 300 capi, la maggior parte delle aziende sono piccole e a conduzione familiare. Nel piano, allora, si vede l’opportunità per sfilarsi da un mercato non più redditizio.
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