La carne corre, la pelle frena. Luci e ombre per Danish Crown, tra i maggiori player europei della filiera carne, ha presentato i dati dell’esercizio finanziario 2018/2019. Nel complesso, il bilancio è positivo, con una crescita di fatturato pari al 21%, per un totale di oltre 3,3 miliardi di euro. Non altrettanto si può dire, però, di Scan-Hide, società del gruppo specializzata in grezzo e pelle semilavorata.
Business sotto pressione
A questo proposito, il presidente Erik Bredholt ha spiegato che l’opacità di Scan-Hide è dovuta “a un calo di quasi il 50% del costo delle pelli”. Il CEO di Danish Crown, Jais Valeur, ha sottolineato, invece che “il business legato al manzo è sotto pressione. La causa è l’aumento della presenza di carne bovina sul mercato europeo. Qui si sono orientati anche i produttori irlandesi, cercando alternative in attesa degli esiti di Brexit “. In Europa, però, sono arrivate maggiori tonnellate di carne anche dagli USA e dal Sud America. Luci e ombre per Danish Crown, dunque, anche se il gruppo danese non si fascia la testa e sottolinea di essere “costantemente impegnato nel tentativo di aumentare le vendite di sottoprodotti al fine di utilizzare al meglio l’intero animale che finisce al macello”.
Immagine tratta da danishcrown.com
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