Secondo un sondaggio di Ismeamercati, non solo i consumatori italiani nel 2023 si sono ben accorti dell’impatto dell’inflazione, ma l’86% degli intervistati ritiene che questa abbia colpito principalmente i generi alimentari. Ciononostante, malgrado l’inflazione gli italiani non hanno rinunciato al consumo di carne. Anzi. Secondo il “report dei consumi domestici delle famiglie italiane nel 2023” di ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), la spesa complessiva per i generi alimentari si è trasformata nel senso dell’efficienza (ottimizzazione, rapporto qualità/prezzo, provenienza), ma è aumentata in valore dell’8,1% su base annua.
Malgrado l’inflazione, più carne
In particolare, riporta il magazine Eurocarni, la spesa degli italiani per la carne nel 2023 è cresciuta del 6,7%. Certo, in tempo di inflazione, gli aumenti in valore sono non sono scontati (perché il consumatore potrebbe rinunciare in toto all’acquisto), ma sono più fisiologici e vanno, quindi, interpretati. Nel caso delle carni suine, ad esempio, si nota che all’aumento in valore (+5,5%) fanno fronte volumi in area negativa. Nel caso delle carni bovine, invece, al +6,5% in valore si accompagna lo +0,6% in volume: si può concludere che nel 2023 gli italiani hanno scelto più convintamente le carni rosse. (rp)
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