Per Marfrig il primo trimestre 2023 ha presentato alcune spigolosità. È in calo sull’ultimo del 2022 e ha visto i valori della divisione Sud America in contrazione. Ma, dal momento che la voce “fatturato netto” del periodo (31,8 miliardi di real, circa 5,9 miliardi di euro) segna il +42,2% su base annua, il colosso brasiliano si dice comunque soddisfatto dei risultati. Il sodalizio su questi presupposti può continuare a investire nel consolidamento di BRF e della posizione finanziaria.
Il primo trimestre 2023 di Marfrig
I risultati del primo trimestre sono in grande spolvero per quanto riguarda la comparazione su base annua. Ma in calo del 15,1% su quelli del periodo ottobre-dicembre 2022. In Marfrig non si dicono sorpresi. Il primo trimestre è quello meno vivace, sia in termini di consegna del bestiame che di produzione della carne, in America del Nord. Divisione che, infatti, ha prodotto l’11% in meno di carne su base annua, con fatturato netto in calo del 14,6% e incassi da vendita di sottoprodotti (tra cui la pelle) in calo del 3%. Al contempo la divisione America del Sud ha dovuto fare i conti con un periodo di sospensione dell’export verso la Cina a causa di restrizioni sanitarie. Qui i grattacapi per Marfrig vengono dal rapporto tra volume e valore della produzione. Le attività si sono concluse con volumi in crescita del 2,8%, ma fatturato netto in calo del 19,2%. Ciò per via dei prezzi in calo in Brasile, Uruguay e Argentina, dove si è abbassato il costo del bestiame.
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