Marfrig non chiude. Il colosso della carne ha ribadito che le proprie unità produttive in Brasile, Argentina, Uruguay, Cile e Stati Uniti restano operative. Intanto si fanno i conti con i numeri. Secondo uno studio condotto da Scot Consultoria, il mercato brasiliano della pelle grezza è rimasto stabile nel mese di marzo. Ma le coneguenze della pandemia si vedranno inevitabilmente nei prossimi mesi.
Marfrig non chiude
Marfrig aveva già reso noto meno di una settimana fa l’intenzione di mantenere attivi i propri macelli. A differenza dei suoi principali competitors nazionali. Per esempio, JBS ha annunciato la parziale sospensione del lavoro in 3 macelli. Mentre Minerva Foods ha messo in ferie gli addetti di 4 impianti. Marfrig sottolinea di aver adottato tutte le misure precauzionali per prevenire la diffusione del CRV.
Donazioni e conversioni
Nelle scorse settimane Marfrig ha sostenuto l’acquisto di tamponi da parte delle istituzioni governative brasiliane. Inoltre, lo stabilimento di Promissão, nei pressi di San Paolo, è stato temporaneamente riconvertito alla produzione di gel igienizzante per le mani. Ne immetterà sul mercato 10 tonnellate al mese. Anche la divisione Hygiene & Cleaning di JBS si è lanciata nella lotta al virus. Produrrà 2 milioni di saponi che saranno distribuiti in diverse aree del Brasile. La priorità sarà data alle case di cura che si trovano in prossimità delle favelas di Rio de Janeiro e San Paolo.
Il mercato secondo Scot Consultoria
La società di analisi Scot Consultoria ha diffuso i dati sulle esportazioni verderoro di grezzo. Dopo il forte aumento di gennaio e febbraio, a marzo il mercato è rimasto sostanzialmente fermo. La ricerca, va da sé, non esclude che le ricadute maggiori del CRV possano riscontrarsi nel bilancio dei prossimi mesi.
Immagine tratta da minervafoods.com
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