Negli Stati Uniti la carne rossa rallenta. In Brasile prepara la crescita. Gli attuali dati sulla macellazione bovina mostrano un prolungamento della flessione: non sorprende per gli States, dove il trend del 2020 è negativo. E che trova conferma per il mese di ottobre anche nel grande Paese sudamericano. Quest’ultimo, protagonista di un anno in area positiva, secondo gli analisti potrebbe riprendere la crescita già a novembre.
La carne rossa rallenta
Il rapporto USDA conferma il rallentamento dell’attività dei macelli USA. I numeri del rapporto, che copre il periodo dal primo gennaio alla prima settimana di novembre, sono inequivocabili. Il Dipartimento per le Politiche Agricole scrive che la quantità di carne trattata è diminuita dell’1,1% per quanto riguarda i bovini adulti, del 14,4% per i vitelli e dell’8,6% per gli ovini. In termini di capi la riduzione registrata dai bovini adulti è del 3,7% (da più di 28,4 milioni di capi a poco più di 27,4 milioni), per i vitelli del 23,6% (da 498.000 a 380.000) e per gli ovini del 7% (da 1,7 a 1,6 milioni).
Un mese buio
Allo stesso modo i dati brasiliani mostrano un calo per il mese di ottobre. Secondo SECEX (Secretaria de comercio exterior) i laboratori dello Stato sudamericano hanno lavorato 189.600 tonnellate di carne, generando utili per 790 milioni di dollari. Vale a dire il 4% in termini di volume e l’8% in meno in termini di utili rispetto all’ottobre 2019. Tuttavia il recupero potrebbe essere dietro l’angolo. Sempre secondo i dati SECEX, finora per il mese di novembre la macellazione brasiliana è riuscita a esportare 42.000 tonnellate di carne bovina. Se il settore dovesse mantenere il trend, a fine mese toccherà le 200.000 tonnellate esportate. Un nuovo record dopo le 170.500 tonnellate dell’ottobre 2019. (art)
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