Il prezzo delle pelli ovine è sceso sotto i 50 dollari a dozzina: meno di un anno fa era di 95 dollari. Lo afferma la neozelandese Alliance Group, il maggiore macellatore ed esportatore al mondo di carni ovine. “I ribassi non sarebbero ancora finiti, perché il prezzo potrebbe scendere ancora, arrivando fino ai 40/45 dollari”. Secondo Alliance, alla base del crollo ci sono l’irrigidimento della normativa ambientale in Cina (con la conseguente chiusura di diverse concerie, lo scorso aprile), la flessione dei consumi sul mercato cinese e in Russia, dove pesa anche l’applicazione delle sanzioni internazionali per la questione ucraina. “In passato ci sono stati scivoloni, ma mai di questa entità – ha affermato il general manager di Alliance, Carl Alsweiler – Tutto è avvenuto così repentinamente che le concerie coreane, italiane, francesi, turche, indiane e pakistane non sono state in grado di lavorare l’enorme flusso di materia prima. Noi siamo stati in grado di fronteggiare la crisi, ma i prezzi sono ancora in calo”. Secondo Alliance, questa problematica riguarda tutte le tipologie di pellame ovino, a prescindere anche dalla qualità. (pt)
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