Un allevamento di coccodrilli in Pakistan. L’investimento ha, nelle intenzioni dei promotori, il duplice obiettivo di inserirsi nel mercato internazionale delle pelli esotiche e di diventare un fenomeno interessante nelle dinamiche del turismo locale. Ma l’iniziativa, notiamo noi dalla prospettiva conciaria, arriva quando la domanda, specie delle selezioni inferiori, non è così dinamica.
Iniziativa pakistana
Nel distretto pakistano di Jacobabad Bhambhore Farmhouse ha avviato un allevamento di coccodrilli. L’investitore, che resta anonimo, ha importato 10 esemplari di coccodrillo che ora vivono in un ambiente del tutto simile al loro habitat naturale. L’aspettativa è che nel giro di 5 anni i coccodrilli si riprodurranno a sufficienza. “Le loro pelli sono molto ricercate per la pelletteria di lusso e li stiamo allevando professionalmente per soddisfare gli standard internazionali” ha spiegato il proprietario della fattoria a Pakistan Today. Questo esperimento ha suscitato l’interesse degli operatori del settore della pelle, che lo considerano come un potenziale punto di svolta per le esportazioni di alto valore e per lo sviluppo dell’agriturismo.
Nel mercato un po’ flat
Ma il mercato delle pelli esotiche non sta vivendo un buon periodo. Le pelli di coccodrillo e alligatore hanno perso quasi il 20% del valore negli ultimi tre anni. Sia perché i marchi di lusso usano meno pelli esotiche nelle loro collezioni, sia perché sono aumentate le scorte di pelli di qualità inferiore. Così, secondo Glitz.Paris, finanche HCP, la società di Hermès dedicata alle pelli esotiche, sarebbe in perdita (-42,3 milioni di euro nel 2023). L’unica del gruppo, oltretutto. HCP avrebbe accumulato scorte di pellami di selezioni inferiori, che non riesce facilmente a vendere, con ripercussioni sul mercato globale. (mv)
Foto da Shutterstock
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