Nel secondo trimestre dell’anno fiscale in corso i ricavi di Cargill hanno toccato quota 28 miliardi di dollari, vale a dire il 4% in meno su base annua. I guadagni netti del colosso statunitense nello stesso periodo (741 milioni) sono in calo del 20%, mentre i guadagni operativi (853 milioni) cedono il 10%. “In un contesto mondiale di incertezze – è il commento affidato a una nota da Dave MacLennan, ceo di Cargill – ci siamo impegnati a offrire ai nostri clienti il miglior servizio possibile”. La carne rossa nordamericana è l’unica nota positiva di un periodo difficile: sono cresciute sia la produzione, sostenuta dagli allevamenti, che la domanda nazionale e internazionale. A proposito di attività zootecniche nel continente americano, la brasiliana Marfrig ha ripreso a inizio gennaio le attività nel macello (capacità da circa 1.000 capi al giorno) chiuso lo scorso autunno per un incendio.
Per Cargill un trimestre amaro: calano i ricavi (-4%), tiene solo la carne rossa. Marfrig riapre il macello incendiato
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