La pelle spagnola dimentica la pandemia. Nel primo bimestre dell’anno, la concia di Madrid è “tornata al passato”. Il prodotto finito ha conosciuto un incremento delle vendite pari al 52,5% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre le pelli semilavorate sono cresciute del 27,7%. Le vendite di materia prima conciaria hanno conosciuto una crescita del 15,4%. Questo stesso tipo di prodotto, però, è l’unico a segnare una contrazione nel confronto con il 2020.
La pelle spagnola dimentica la pandemia
La Direzione Generale delle Dogane spagnole ha diffuso dati molto positivi sulle esportazioni di pelle nel primo bimestre dell’anno. Tra gennaio e febbraio 2022 la concia spagnola ha venduto all’estero “26 milioni di pezzi di materia prima conciaria contro i 22,5 milioni dello stesso periodo di un anno fa (+15,4)”. Poi: “12,3 milioni di pelli semilavorate contro i 9,6 milioni di un anno fa (27,7%), e 63,3 milioni di pelli conciate contro i 41,5 milioni (+52,5%) del primo bimestre 2021”. I dati sono in crescita anche se confrontati con il primo bimestre 2020, non ancora segnato dalla pandemia. L’unico dato in controtendenza è quello delle esportazioni di materia prima conciaria, in calo del 4,1%.
Giro del mondo
Il principale acquirente di materia prima conciaria spagnola, nel 2022, è stata l‘Italia che ha superato, rispetto a un anno fa, la Cina. Saldo al terzo posto il Portogallo. L’Italia la fa da padrone anche per l’acquisto di pelle semilavorata e finita.
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