Il governo della Tanzania sta per votare l’applicaizone di un blocco dell’export per le pelli grezze e conciate. La motivazione è la solita: tutelare e sviluppare il lavoro delle concerie locali, garantedogli disponibilità di materia prima. Le concerie aperte nel Paese sono 13, ma solo 5 sono operative, perché le altre non hanno nulla da far girare nei bottali, e ulteriori 6 sono in fase di costruzione. Da qui le pressioni sul governo per evitare che le pelli vengano vendute all’estero. Fonti ufficiose sostengono che la decisione è quasi certa anche se alcuni pare stiano spingendo per rendere la misura protezionista meno drastica, chiedendo di imporre un blocco parziale.
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